Minori introiti da tesseramento per circa 1,8 milioni su base annua; cancellazione di numerosi eventi nazionali e internazionali; open d’Italia ridimensionato in termini di field a causa della riorganizzazione del calendario internazionale.
La Federazione italiana Golf conta i danni della chiusura per pandemia. Danni che il presidente Chimenti mette nero su bianco inviando una lettera al Ministero dello Sport ed al Coni.
Con riferimento alla contrazione dei ricavi e dei danni subiti dalle associazioni, Chimenti sottolinea che la chiusura di marzo e aprile, periodi tra i più propizi dell’anno, determinerà perdite rilevanti per la Federazione e sopratutto per i circoli di golf ai quali gli iscritti potrebbero richiedere la restituzione di parte della quota versata. Il Presidente Chimenti evidenzia che si perderanno ricavi prodotti dai green fee, dalle gare in circolo e dai servizi collaterali.
Per questo motivo la FIG ha richiesto alle istituzioni competenti di far rientrare la manutenzione fra le attività indifferibili ed essenziali per i campi da golf allargando l’orizzonte verso nuove e più incisive misure a sostegno dei circoli come credito d’imposta, sospensione del pagamento dei canoni di locazione, contributo economico, esenzione per Imu e Tari e convenzione per mutui agevolati.
Provvedimenti simili anche per i collaboratori sportivi per i quali appare inadeguata la misura di 600 euro per il solo mese di marzo.