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Campi da golf e natura, un matrimonio che si può fare

Spesso riteniamo i campi da golf un insulto al pensiero green sempre più di moda di questi tempi. Invasivi ed antropizzanti rispetto all’ambiente naturale, i campi da golf vengono additati quali “usurpatori” di suolo prezioso per il vezzo di ricchi giocatori annoiati.

A volte però la verità è un altra, alcuni campi da golf, vengono disegnati e realizzati rispettando la natura circostante, cercando di valorizzarne al massimo il contesto che diviene così un asset importante per l’economia del club e del territorio che lo ospita.

I migliori architetti del mondo prediligono progetti dove viene rispettato l’ambiente naturale, Robert Trent Jones Sr. ha disegnato in Italia, alcuni dei campi più belli mai usciti dalla sua matita. Royal Park e Castelconturbia ne sono un esempio, campi da golf disegnati nello stile “Parkland” dove la natura la fa da padrona rispetto a tutto il resto.

Percorsi disegnati con enorme rispetto verso l’ambiente naturale ed inseriti perfettamente nel contesto per non stravolgerne l’ecosistema.

Due giovani daini a Castelconturbia

Giocando in questi campi si ha la fortuna di imbattersi in una tale quantità di animali, liberi e indisturbati, che il giocatore ne rimane affascinato e ritiene di vivere un esperienza molto diversa dal semplice gioco del golf.

L’esperienza che offrono questi campi è unica ed irripetibile, ed il compito di chi li governa, è quello di preservare intatto l’intero ecosistema permettendo la perfetta integrazione fra le esigenze dei giocatori, della natura e la tranquillità degli animali.

Partendo da questi presupposti corre l’obbligo di considerare l’enorme valore aggiunto che viene a crearsi quando vi è la possibilità di promuovere e commercializzare “un’esperienza golfistica” a tutto tondo e non solo 18 buche. L’esperienza è ciò che aggiunge valore al nostro prodotto ed è ciò che ci permette di rendere più ampia la percezione dei nostri clienti di avere speso bene i propri soldi.

“Un emozione unica ed irripetibile”, ripetevano qualche tempo fa alcuni clienti tedeschi. Erano entrati in contatto con dei giovani Daini mentre si abbeveravano ad una fontanella sul percorso. I giocatori avevano vissuto qualcosa che andava oltre al gioco del golf, si sentivano privilegiati per un incontro che non avrebbero più dimenticato.

E’ così che sono diventati Ambassador di Castelconturbia, parlando con i loro amici che sono tornati solo per poter provare le stesse emozioni.

Giovanni Malcotti

Inizialmente affascinato dal mondo Retail ho lavorato come consulente per Poste Italiane, Alitalia, Omnitel, Telecom, Stream ed infine in Domino Research. Poi ho scoperto il turismo, prima da avventuriero e dal 2004 è diventato il mio mantra, il mio lavoro. Ho avuto la fortuna di ricoprire ruoli manageriali in Destinazioni Turistiche, Hotels ed Enti pubblici. A queste esperienze ho aggiunto la passione per il golf che si è trasformata nel mio lavoro. Amo l'Italia incondizionatamente, metto tutto insieme e cerco di condividere queste competenze nel mio settore. Attualmente mi occupo di Hotel Management.

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Giovanni Malcotti
Tags: natura

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