Abbiamo esaminato le statistiche relative ai tesserati italiani divisi per Regione degli ultimi 22 anni, dal 1998 al 2019.
In questi 22 anni i tesserati alla Federazione Italiana Golf in Italia, sono cresciuti del 62% (crescita media annuale del 2,8%) passando dai 55.288 tesserati del 1998 agli 89.513 del 2019.
Dal 1998 al 2011 si è registrata una crescita costante del numero dei golfisti italiani (+83% con crescita media annuale del 5,92%) mentre dal 2012 in avanti abbiamo dovuto registrare una perdita dell’11,5% (calo annuale medio dell’1,4%) rispetto ai numeri faticosamente conquistati in precedenza.
Occorre premettere che tali statistiche non riflettono al 100% l’esatto numero dei giocatori effettivamente presenti nelle Regioni in quanto alcuni operatori del settore, che vendono tessere e servizi on line in tutta Italia, sono obbligati a “domiciliare” i propri aderenti in un Circolo affiliato o aggregato alla Federazione Italiana Golf scelto fra quelli da loro gestiti e situati in diverse Regioni italiane.
Per fare un esempio l’operatore Green Pass ha “domiciliato” presso il golf di Salsomaggiore, in Emilia-Romagna, circa 2.600 suoi tesserati fino al 2016 mentre negli anni seguenti ha “spostato” i giocatori al golf di Jesolo in Veneto. Si tratta di dinamiche che muovono numeri importanti se consideriamo che in Emilia Romagna nel 2016 risultavano circa 11.000 tesserati e l’anno successivo poco più di 8.000!
Un altro caso è quello del Mia Golf nelle Marche, un impianto che può contare su circa 1.500 tesserati potendo vantare il più basso costo associativo in Italia (139 Euro all’anno comprensivo di tessera federale dal costo di 100 Euro) e che viene scelto da tanti giocatori italiani interessati unicamente al possesso della tessera federale che permette loro di partecipare alle gare in tutti i circoli italiani.
La Lombardia rimane l’indiscussa Regione leader in Italia con quasi 24.000 giocatori, il 26% del totale italiano come a dire che un italiano su quattro gioca a golf in questa Regione.
Alle spalle della Lombardia distaccata di più di 10.000 unità si conferma seconda Regione italiana il Piemonte con un numero totale di quasi 13.000 giocatori, il 15% del numero dei giocatori in Italia.
Due Regioni, la Lombardia ed il Piemonte, raggruppano da sole il 41% del totale dei giocatori italiani e se a queste due Regioni aggiungiamo Veneto, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana arriviamo all’80% circa del totale nazionale raggruppato in 6 sole Regioni.
Veneto, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana sono, insieme a Lombardia e Piemonte, le uniche Regioni italiane con più di 5.000 giocatori. In ben 9 Regioni italiane il numero dei golfisti è ancora inferiore alle 1.000 unità a testimonianza che la diffusione del golf nella nostra nazione risulta essere tutt’altro che omogenea ed uniforme.
Pur in un quadro di crescita molto contenuta e non troppo significativa è comunque possibile distinguere quali Regioni negli ultimi 22 anni siano state più virtuose.
Fra le 6 Regioni con un numero di giocatori superiore alle 5.000 unità fanno registrare, negli ultimi 22 anni, un incremento superiore alla crescita nazionale il Veneto (+90% anche se la presenza dei domiciliati Green Pass ha inciso non poco sul risultato), la Toscana (+69%) e l’Emilia-Romagna (+68%) mentre risultano leggermente sotto la media nazionale la Lombardia (+51%), il Lazio e il Piemonte entrambe con un aumento del 40%.
In queste 6 Regioni, dove più si gioca a golf in Italia, lo sviluppo in questi 22 anni è stato comunque molto simile, un incremento piccolo ma costante fino al 2010-2011 ed una decrescita, fortunatamente anche questa piuttosto contenuta, negli anni seguenti.
Purtroppo nel golf italiano sono i numeri generali che lasciano molto a desiderare, un campo da golf ogni 215.000 abitanti (ultimi in Europa) e lo 0,17% della popolazione che pratica il golf (penultimi in Europa davanti al solo Portogallo) non inducono ad avere una visione ottimistica del futuro. Che sia la Ryder Cup del 2022 a rappresentare il momento di svolta dei numeri del golf italiano, è ormai l’ultima speranza alla quale aggrapparsi nell’auspicio che questo grande evento a livello mondiale possa contribuire a portare i praticanti del nostro paese agli stessi livelli delle altre nazioni europee.
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