Analisi dei bilanci della Federazione Italiana Golf comparati con le altre Federazioni Sportive
Abbiamo esaminato il bilancio della Federazione Italiana Golf mettendolo a confronto con quelli delle 44 Federazioni Sportive italiane affiliate al Coni con lo scopo di capire quali siano le Federazioni più virtuose, quelle con più tesserati, quelle con maggiori disponibilità economiche e quali Federazioni siano più appetibili nel mercato delle sponsorizzazioni.
Il Decreto Legislativo n.33 del 2013 (poi modificato dal Decreto Legislativo n.97/2016) da tutti conosciuto come il Decreto Trasparenza ed il Piano Triennale condiviso per la prevenzione della corruzione fra Coni e Coni Servizi, hanno di fatto regolamentato e normalizzato le modalità di pubblicazione dei bilanci all’interno dei siti di ogni Federazione Sportiva.
E’ quindi piuttosto agevole trovare questi dati e compararli tra di loro essendo presentati in una veste contabile e grafica assolutamente simile, come da indicazioni del Coni, sotto la voce “Amministrazione Trasparente”.
Il bilancio FIG
Mentre scriviamo, inizio luglio 2020, il sito della Federazione Italiana Golf non ha ancora pubblicato il Bilancio finale del 2019 quindi i dati che esamineremo in quest’articolo si riferiscono al Bilancio 2018, l’ultimo pubblicato ed ufficiale.
Oltre a ciò abbiamo preso in considerazione i bilanci della Fig che vanno dal 2010 al 2018 (vedi fig. 1) notando alcune cose piuttosto interessanti.
Le entrate della Fig sono raddoppiate in 9 anni, passando da poco più di 11 milioni del 2010 ai quasi 22 milioni del 2018, con un incremento del 96%. Nello stesso periodo le uscite della Fig sono aumentate di conseguenza e sempre nell’intervallo dei 9 anni, sono cresciute dell’88% passando da 11 a 21 milioni circa.
Fra le voci di entrata che spiccano di più, emerge quella dei Contributi Coni passati dai 2.8 milioni del 2010 ai 9 milioni del 2018 con un incremento percentuale del 219% dovuto principalmente agli accordi con il governo relativi all’organizzazione della Ryder Cup in Italia.
La tessera federale
I contributi degli associati (tesserati e circoli) sono aumentati del 16% passando da 7.3 a 8.5 milioni. Questo incremento di 1.2 milioni non è dovuto (come sarebbe stato auspicabile) ad un aumento dei giocatori o dei circoli di golf in Italia, ma all’aumento del costo della tessera federale passata da 75 a 100 Euro (+33%) a partire dalla stagione 2018.
I Contributi degli Enti Locali (in pratica i soldi che versa la Regione che ospita l’Open d’Italia), i Contributi della Federazione Internazionale, i Contributi Coni per l’attività para-olimpica ed i Contributi Territoriali sono più o meno costanti e rappresentano comunque una parte marginale delle entrate federali.
La partnership con Infront
Discorso a parte meritano i Ricavi da pubblicità e sponsorizzazioni che sono passati da 500.000 Euro a circa 3.5 milioni annui grazie all’accordo siglato fra Infront e Federazione Italiana Golf nell’aprile del 2017 per la gestione dei diritti dei grandi eventi golfistici italiani. Questo accordo prevede il versamento di circa 40 milioni in 11 anni da parte di Infront che corrispondono ad un valore medio annuo di circa 3.2 milioni di euro.
Sul fronte delle uscite il dato più eclatante riguarda l’attività sportiva. Su un totale di circa 21 milioni di euro più di 17 milioni, l’82%, vengono spesi per questo tipo di iniziative. In realtà sotto questa voce sono compresi i montepremi di tutti gli Open organizzati dalla Federazione Italiana Golf compreso quello molto corposo (circa 6.5 milioni di Euro) dell’Open d’Italia maschile che come sappiamo rientra negli accordi con lo European Tour per l’assegnazione della Ryder Cup all’Italia.
I costi per il funzionamento ed i costi generali, poco più di 3 milioni di Euro, pur rappresentando una voce piuttosto importante del bilancio federale, hanno subito piccoli incrementi, ma costanti, negli ultimi 9 anni aumentando del 15%.
Il disavanzo di bilancio è stato piuttosto pesante, soprattutto in alcuni anni (2012, 2016 e 2017) e nei 9 anni esaminati sono state accumulate perdite per circa 7.5 milioni di Euro che hanno costretto la Federazione Italiana Golf a correre ai ripari prevedendo un rigoroso piano di rientro iniziato nel 2018, anno nel quale si è riusciti a produrre un avanzo di quasi un milione di euro.
Il confronto con le altre Federazioni Sportive
Lo scopo di questo confronto è quello di comprendere le dimensioni del business delle Federazioni Sportive assimilando le componenti principali di bilancio per valutare quanto e come realmente venga sfruttato il potenziale del golf a livello federale.
Confrontando i bilanci delle 44 Federazioni Sportive Nazionali (figura 2) possiamo evidenziare alcuni fatti interessanti:
- La Federazione Italiana Golf si trova al 16° posto come numero di tesserati, una classifica dove primeggia il Calcio seguito da Tennis, Pallavolo, Pallacanestro e Pugilato.
- Nella classifica dei contributi ricevuti dai tesserati, il Golf è invece all’8° posto nazionale a testimonianza del fatto che il costo della tessera federale è sicuramente più alto di quello di altre realtà sportive che riescono ad avere numeri di praticanti superiori.
- Se esaminiamo invece la classifica dei Contributi Coni il Golf è molto in alto in classifica, al 7° posto e soltanto Calcio, Nuoto, Pallavolo, Atletica, Sci e Ciclismo ricevono più soldi pubblici del nostro sport.
- Il Golf scala la classifica relativamente alle sponsorizzazioni ricevute. Grazie all’accordo con Infront ed alla Ryder Cup la nostra Federazione riceve circa 3.3 milioni di Euro ed è la 5a Federazione più ricca in questa particolare classifica, preceduta soltanto da Calcio, Sci, Pallavolo e Rugby.
- Infine, esaminando il “fatturato” totale, con i suoi 22 milioni di Euro la Federazione Italiana Golf si trova al 9° posto fra le Federazioni italiane in una classifica guidata come sempre dal Calcio che ha un giro di affari quasi 3 volte superiore al Tennis che è in 2a posizione grazie agli incassi ed ai diritti televisivi garantiti dagli Internazionali di Tennis di Roma.