Italia, prove tecniche di Destinazione

Si è conclusa da qualche giorno la 26ª edizione dell’International Golf Travel Market tenutasi per la seconda volta consecutiva alla Fiera di Lisbona. Nonostante, negli ultimi anni, l’IGTM si sia notevolmente ridimensionato, questa manifestazione rimane uno dei più importanti appuntamenti del settore del turismo golfistico pur avendo perso, nel tempo, buona parte della sua efficacia a causa della concorrenza di un analogo workshop organizzato, nel mese di maggio, dalla IAGTO, l’Associazione Internazionale dei Tour Operator del golf, a costi decisamente inferiori.

Erano presenti a Lisbona circa 250 Tour Operator internazionali in rappresentanza di 51 nazioni e più di 400 operatori turistici provenienti da 30 diverse nazioni. L’Italia era rappresentata da 21 operatori in rappresentanza di 9 Regioni italiane, in pratica quelle che già fanno parte del progetto nazionale Italy Golf & More (Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Sicilia, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Lazio). Nei 3 giorni di apertura sono stati organizzati quasi 10.000 appuntamenti fra domanda e offerta.

I PARTECIPANTI

Per la Regione Emilia-Romagna era presente il Consorzio Regionale Emilia Romagna Golf, il Piemonte era rappresentato dai due gruppi: “Lago Maggiore Golf Destination” e “Torino Golf Destination” e dal Golf di Colline dei Gavi, la Toscana ha presentato il suo nuovo Consorzio Regionale “Tuscany Golf Destination” presidiato dai responsabili dei campi di: Le Pavoniere, Riva Toscana e Pelagone, per la Sicilia erano presenti due campi: il Verdura Resort ed Il Picciolo, per il Veneto era presente  la rete dei campi di Golf in Veneto, corposa e qualificata è stata la presenza del Lazio con il Marco Simone, il golf Terre dei Consoli, lo Sheraton Parco dei Medici, Golf Resort Rome e il Convention Bureau Roma e Lazio, la Sardegna era rappresentata dall’Is Molas Resort, per il Friuli-Venezia Giulia era presente l’ente del turismo regionale ed infine per la Lombardia, la regione leader nel turismo golfistico italiano, c’erano il Garda Hotel San Vigilio, il Golf Bogliaco, Arzaga Golf ed il gruppo “Lake Como Golf Destination”. Oltre a tutti questi operatori italiani erano presenti operatori dell’incoming: Golf Tour Experience e Raro Discovery Golf Charme mentre il Rosewood Castiglion del Bosco è stato l’unico operatore italiano ad aver scelto di rimanere fuori dal grande stand italiano.

Questi 21 operatori sono tutto quello che l’Italia del turismo golfistico è in grado di offrire sui mercati internazionali e le uniche assenze di rilievo sono state quelle del Trentino-Alto Adige (che non ha quasi mai partecipato all’IGTM privilegiando il contatto diretto con i clienti di lingua tedesca), la Puglia con i suoi campi di San Domenico e Acaya, l’Antognolla Golf (in grande crescita nel corso del 2024) ed i campi da golf della Liguria.

Soltanto la Spagna ed il Portogallo, rispettivamente con 69 e 61 operatori, erano numericamente superiori al contingente italiano mentre erano presenti con un ristretto numero di operatori nazioni importanti per il turismo golfistico quali l’Irlanda, la Francia e la Turchia.

L’offerta italiana era tutta contenuta all’interno dello stand di circa 100 metri quadrati organizzato da Enit che, in collaborazione con Italy Golf & More, ha provveduto alla registrazione degli espositori italiani, all’allestimento complessivo ed all’organizzazione dello stand.

Era presente il Presidente dell’Enit Alessandra Priante che nella giornata di apertura di martedì, accompagnata dall’Ambasciatore italiano in Portogallo Claudio Miscia, ha effettuato il taglio del nastro dello stand italiano ed era presente anche una rappresentante della Federazione Italiana Golf.

Nella giornata di mercoledì Enit ed Italy Golf & More hanno organizzato, in un albergo adiacente alla Fiera, un Media Dinner al quale hanno partecipato i rappresentanti di 18 media specializzati nel golf nel corso del quale è stata presentata l’intera offerta golfistico – turistica italiana.

A Lisbona tutto è stato perfetto, c’era una qualificata rappresentanza di operatori italiani, c’era il nostro Ente del Turismo insieme ad Italy Golf & More ed alla Federazione Italiana Golf ma soprattutto siamo riusciti a mostrare un’immagine coordinata del sistema Italia. All’interno dello stand possiamo dire, senza ombra di smentite, che era presente la Destinazione Golf Italia!

L’INIZIO DI UN NUOVO RINASCIMENTO?

Tutto bene quindi? No, perché questo modello virtuoso dovrebbe lavorare con le stesse modalità dodici mesi all’anno e non deve uscire allo scoperto soltanto in occasione dell’IGTM! Lo stesso schema di collaborazione fra operatori privati ed enti pubblici, dovrebbe essere presente sul mercato nel corso di tutta la stagione riproponendo lo Stand Italia alle principali Fiere ed Open di Golf, investendo sui media e sui social specializzati da gennaio a dicembre, realizzando iniziative di collaborazione con i principali Tour Operator mondiali da pianificare tutto l’anno e con specifiche azioni di formazione per gli operatori italiani in modo da essere sempre sicuri di proporre sul mercato quello che effettivamente i golfisti stranieri chiedono per le loro vacanze di golf.

In quasi tutti gli incontri avuti con i Tour Operator internazionali è stato confermato il grande interesse verso la nostra offerta turistica ma anche la scarsità degli investimenti fatti dal sistema Italia soprattutto nei mercati del Nord Europa dai quali continuano ad arrivare poche prenotazioni rispetto all’enorme potenziale disponibile. In particolare, ci è stato confermato una volta di più, che i grandi Tour Operator del Nord Europa non si impegneranno nella promozione e nella vendita dell’offerta golfistica italiana se contestualmente non avranno consapevolezza di un impegno promozionale serio, continuativo e coordinato da parte degli operatori italiani.

È stato sottolineato, soprattutto dai grandi operatori britannici quali Your Golf Travel e Golf Breaks, che gli unici anni in cui hanno concretamente venduto l’Italia sono stati quelli fra il 2016 ed il 2018 quando furono pianificati, da Italy Golf & More, da Enit e dalle singole Regioni, importanti investimenti verso il mercato inglese unendo a questi ultimi la visita ai loro uffici con la presentazione delle destinazioni alla loro forza vendite.

L’Italia, in quel periodo, decise di investire sui media specializzati, con operazioni di co marketing, con il supporto di una agenzia di PR locale e la presenza a qualche Open di golf.

Questo è ciò che dovrebbe essere fatto con una pianificazione già in atto per il prossimo anno, invece, mentre scriviamo questo articolo, non esiste ancora nessuna programmazione specifica e nessun intervento promozionale previsto dal Sistema Italia per il 2025.

È quindi più che probabile che nelle fiere della prossima stagione, ormai alle porte, ci presenteremo nuovamente in maniera frammentata disordinata senza la presenza di un unico stand italiano e con l’offerta golfistica nazionale poco identificabile da parte di turisti stranieri ed operatori del settore.

IL PROGETTO ITALY GOLF & MORE

Il progetto Italy Golf & More sta vivendo un momento di passaggio con la Regione Friuli-Venezia Giulia, che gestisce questo progetto da quasi 20 anni, pronta a passare il testimone ad un’altra Regione italiana che nei prossimi mesi dovrà rimettere in piedi il progetto coinvolgendo per i prossimi tre anni le altre Regioni che auspichiamo non vorranno abbandonare questo progetto nazionale.

Il nostro Ente del Turismo nazionale vive un momento di riorganizzazione dopo la trasformazione in S.p.A. sotto il controllo del Ministero del Turismo ed al momento non sembra pronto a dedicare al settore del turismo golfistico nazionale risorse adeguate ed una programmazione dedicata per la prossima stagione.

Gli operatori del turismo nazionale saranno quindi nuovamente costretti ad attingere esclusivamente alle proprie risorse economiche per promuoversi nel 2025 ma già sappiamo che non saranno per nulla sufficienti a presentare un’adeguata immagine coordinata e vincente della Destinazione Golf italiana.

Il Presidente dell’Enit Alessandra Priante, probabilmente consigliata male, ha annunciato a Lisbona nel corso del Media Dinner l’obiettivo di portare un milione di golfisti stranieri in Italia entro il 2030. Arrivare a questo traguardo significherebbe eguagliare i risultati del turismo golfistico spagnolo e questa dichiarazione ci è sembrata decisamente troppo ottimistica rispetto alla situazione attuale.

I NUMERI DEL TURISMO IN ITALIA 2024

La stagione 2024 si sta chiudendo con risultati inferiori all’anno precedente per colpa soprattutto di una stagione contraddistinta da condizioni meteorologiche davvero avverse e che non hanno certo favorito l’arrivo di golfisti stranieri in Italia e per le difficoltà economiche del mercato tedesco storicamente quello più importante per l’offerta golfistico turistica italiana. Dalle stime fatte con gli operatori golfistici presenti a Lisbona dovremmo chiudere il 2024 con circa 500-550.000 greenfee stranieri che equivalgono a circa 200.000 giocatori in viaggio in Italia per giocare a golf, un numero ancora ben lontano da quanto auspicato dall’Enit per i prossimi anni.

Un numero che però potrà crescere sempre e solamente se l’offerta golfistica italiana riuscirà a mostrare la compattezza e l’immagine unitaria mostrata la settimana scorsa a Lisbona per dodici mesi all’anno e con le giuste risorse necessarie per comunicare che esiste una Destinazione Golf anche in Italia.

By Maurizio De Vito Piscicelli

Export Manager, per oltre un decennio, in una multinazionale attiva nella commercializzazione di bevande alcoliche e non alcoliche. Il golf è nel mio DNA avendo fatto parte del Consiglio Direttivo del Golf Club Bologna di cui sono stato anche Presidente della Commissione Sportiva. Dal 1992 al 1996 sono stato eletto Presidente del Comitato Provinciale di Bologna per la Federazione Italiana Golf per conto della quale ho seguito la nascita e la promozione di nuovi impianti golfistici nella Provincia di Bologna. Dal 1996 svolgo attività di consulenza per il settore del golf.

One thought on “IGTM  Lisbona”
  1. Una cosa deve essere chiara, l´Alto Adige non partecipa perché non vuole,ma perché con gli anni che lavoriamo col turismo si ha creato un gran bacino di turisti che vengono nelle 4 stagioni.Il golf presente dal anno 1989,ma si deve anche dire che un turista che viene da noi non arriva in primo piano per il golf, ma lo aggiunge nel suo tempo libero.La fortuna di confinare con Svizzera, Austria e quasi anche con la Germania ci ha avvantaggiati.La miglior cosa che potevamo fare ,ero il consorzio con Alberghi e campi.Solo lavorando perfettamente insieme si riesce a muovere qualcosa.Il giocatore alloggiando in un albergo convenzionato ha un diritto di ricevere un sconto sul greenfee.Con questo si crea una buona sinergia tra i due rami turistici e con questi si va anche naturalmente sulle fiere del Golf.Io sono del parere che solo facendo squadra si riesce ad andare verso un futuro.Ma in questa direzione ci sono ancora troppe barriere in Italia, di lavorarci insieme.Se vedi il tuo campo e circolo solo come un concorrente che ti porta via i clienti non vai avanti.Concorrenza deve essere spinta per investire in qualità ma non con metodi sleali.Saluti.

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